1. Che cos’è la moneta?
Da migliaia di anni gli esseri umani utilizzano alcuni oggetti come mezzo di scambio: esempi illustri sono il sale, il riso, le conchiglie, il bestiame e soprattutto i metalli preziosi.
Oro, argento e bronzo e tanti altri metalli sono stati utilizzati in giro per il mondo da persone di ogni età, religione e cultura come moneta corrente; nel tempo li abbiamo preferiti alle conchiglie o al sale perché non deperivano velocemente ed era possibile dividerli in parti più o meno piccole (dai lingotti alle monetine). Negli ultimi secoli poi abbiamo visto la comparsa di banconote, cambiali, assegni e altre monete “di carta” che hanno affiancato i metalli come mezzo prediletto di scambio.
Oggigiorno, pur continuando ad utilizzare banconote e monete di metallo, in molti utilizzano strumenti virtuali come mezzo di scambio: carte di credito, di debito, portafogli digitali, pagamenti NFC da smartphone sono sempre più diffusi.
In un modo o nell’altro ogni giorno noi tutti utilizziamo il denaro, istintivamente sappiamo come servircene per soddisfare i nostri bisogni. Tuttavia, vale la pena ricapitolare quale sono esattamente le sue funzioni:
1. La moneta è innanzitutto un mezzo di scambio, ovvero lo strumento attraverso il quale acquisire un bene o un servizio: ad esempio, quando andiamo al mercato, scambiamo alla cassa le nostre monete e banconote con una certa quantità di frutta e verdura.
2. Allo stesso tempo la moneta è misura del valore, ci permette infatti di assegnare ad ogni bene o servizio, oggetto di scambio, un preciso valore quantitativo. Bisogna però fare attenzione a questo concetto di ‘’misura di valore’’, perché il valore di una cosa non è dato solo dal costo per produrla (mano d’opera e materiali), ma anche dai significati, psicologici e sociali, che quella cosa può avere per noi consumatori. Ad esempio, quando andiamo a comprare un paio di scarpe da ginnastica, la nostra scelta non è puramente razionale; siamo infatti influenzati dalla pubblicità e dal valore simbolico legato al possesso di un bene di questa o quella marca.
3. Infine il denaro ha la funzione di riserva di valore, poiché è un bene che tende a conservare il suo valore nel tempo: è molto più semplice conservare la ricchezza accumulata sotto forma di denaro, magari sotto il materasso o su di un conto in banca, invece di acquistare tonnellate di grano da immagazzinare da qualche parte. L’unico fenomeno da tenere sott’occhio, poiché genera una diminuzione del valore della moneta, è l’inflazione; per inflazione si intende un aumento generalizzato dei prezzi delle cose e i servizi che compriamo.
2. Chi stampa le banconote e conia le monete? Ogni Stato dà ad una o più istituzioni alcuni compiti fondamentali per garantire la stabilità dell’economia nazionale e della moneta: tra questi compiti troviamo il monopolio assoluto della produzione delle banconote, il conio delle monete di metallo, l’azione di contrasto alla contraffazione. In quasi tutti i paesi del mondo questi compiti sono svolti dalla banca centrale nazionale. In Italia l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato conia le monete in Euro per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze; la Banca d’Italia invece emette le banconote in euro e si occupa della loro distribuzione sul territorio nazionale.
Vale la pena ricordare che il contante (ovvero l’insieme di monete e banconote) rappresenta solo circa il 3% del denaro scambiato tra le persone in Italia. Infatti, come accennato in precedenza, la quasi totalità del denaro in circolazione e degli scambi è oggi virtuale.
Ormai sono davvero in tanti ad usare carte di credito e bancomat; ma facciamo un esempio per chiarirci le idee sul “denaro virtuale”: quando dal panettiere paghiamo con la nostra carta bancomat 1 € per una pagnotta, non facciamo altro che inviare un messaggio alla nostra banca, dando l’ordine di trasferire la somma di 1 € dal nostro conto a quello del panettiere. Sul registro collegato al nostro conto corrente verrà segnato “-1 €” mentre su quello del panettiere “+1 €”. Questo tipo di transazioni non comporta alcun movimento materiale di banconote o monete di metallo; come appena visto, cambiano solo delle cifre su un foglio di calcolo, è per questo che parliamo di “denaro virtuale”.
È importante ricordare che queste transazioni sono possibili grazie al lavoro svolto dalle banche, esse infatti hanno la responsabilità di controllare e aggiornare il saldo dei conti correnti di tutti i cittadini.
3. Anche le banche possono creare moneta? Sì, le banche possono creare moneta ogni volta che prestano dei soldi a un’azienda o a un singolo cliente: la moneta viene creata accreditando una somma sul conto corrente della persona o società cui è stato concesso il prestito. In questo caso si parla di moneta commerciale.
4. Il denaro è convertibile in oro? No, il denaro oggi non è più convertibile in un’altra forma ricchezza. Dal 1971, anno in cui il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon sospese la convertibilità in oro del dollaro, non esiste più nessuna relazione diretta tra moneta e metalli preziosi depositati alla banca centrale come garanzia. Oggi dunque la moneta è puramente una convenzione e non ha nessun corrispettivo materiale: il denaro esiste e circola perché noi tutti lo accettiamo come mezzo di scambio, misura del valore e riserva di ricchezza.
5. Il bitcoin è una moneta come tutte le altre? Fai molta attenzione, il Bitcoin non è una moneta come tutte le altre. Si tratta di una criptomoneta, ovvero un complesso prodotto virtuale creato da esperti di crittografia, la cui circolazione non è regolamentata dallo Stato. Di fatto è un prodotto speculativo ad alto rischio, utilizzato spesso per il commercio di merci e servizi illegali. Il suo valore è molto instabile, per questa ragione l’investimento in bitcoin e nelle altre criptomonete è sconsigliato a persone poco esperte o con limitate risorse finanziarie.
6. Nell’Unione Europea l’unica moneta in circolazione è l’Euro? No, su 28 stati membri dell’UE, 19 hanno adottato l’euro tra il 2002 e il 2015. Gli altri 9 stati continuano ad utilizzare le loro rispettive valute nazionali; ad esempio in Polonia si utilizzano gli Złoty ed in Svezia le Corone.
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